La bandiera italiana si compra in armeria.

Il nostro vessillo, verde-bianco-rosso, da questa settimana si sa, è diventato una pericolosissima arma capace di uccidere un uomo a sangue freddo. Migliara di bandiere italiane raggruppate nello stesso spazio potrebbero rappresentare un potente arsenale in grado persino di vincere una guerra(non diciamolo a voce alta che sennò i fan di Zelensky potrebbero fare la spia sui social).

Ed immaginate i danni che potrebbe fare se venisse messa sulle spalle del ministro Calderoli, da un lustro e mezzo alla prese con un cancro(auguri sinceri). Potrebbe portare a delle escoriazioni sulla pelle, lussazioni, lividi, ematomi e chi più ne ha più ne metta. Immaginate soltanto i tifosi della Nazionale, impegnati questa sera sugli spalti a tifare l’Italia nella gara d’esordio degli azzurri contro l’Albania ad Euro2024, con le loro bandiere addobbate sulla spalla… sarebbe una mattanza dalle gradinate… una carneficina.

La prefazione è ironica, premetto. Qualcuno leggendo questo articolo penserà che l’ironia dovrebbe avere un limite… giusto. Ma non quando la stessa eccede diventando farsa. Perché ciò che si è visto sui vari show e sui media(cari al governo di Gioggia) è anche peggio di quel che si è visto 2 giorni fa in parlamento durante la votazione per la ributtante autonomia differenziata. Grave provocazione dell’on. Donno, se fosse rimasto sui banchi dell’opposizione non sarebbe successo nulla(Gasparri… che diverte sempre anche quando non apre bocca), on. Donno lei non è Matteotti quindi non si atteggi a vittima(questa è meravigliosa… appartiene al capoclown dei giornalisti spazzatura di Libero… Daniele Capezzone), la sua è un’aggressione inqualificabile ed inaccettabile(Andrea Ruggeri, ex politico ed ora giornalista a tempo perso per il Riformista renziano), sei stato sospeso per 15 giorni. Tutto il resto non conta(Giorgio Mulè, forzista vicepresidente della Camera dei deputati). E per evitare conati di vomito mentre scrivo, accuratamente non cito gli altri che, in ogni caso, si accodano alle scemenze di questi signori da me già citati.

Va detta a riguardo una cosa su cui molti(attenzione… non tutti) concordano: Le proteste ci sono sempre state, alcune impresentabili, altre fuori luogo. Quella dell’on. Donno ci è sembrata la più soft, la più pacata, la più elegante da un quarto di secolo ad oggi.

La bandiera di un qualsiasi Stato democratico(anche se, teoricamente, stiamo perdendo, ormai, anche la democrazia) ha dei valori su cui ogni politico ha giurato prima di mettere il sedere sulla poltrona, ci associamo spesso la cara e vecchia scalcinata Costituzione(le stessa che i signori a Palazzo Chigi amano mettere sotto i piedi come uno zerbino, specie gli ultimi anni) e che si erge sul Colle a seconda o meno se il Capo dello Stato è presente al Quirinale.

E di fatto assume anche importanza doppia se la si usa come civile segno di protesta contro l’ultima barbarie politica ideata dalla Meloni ed il suo gruppo di pagliacci che la circonda.

Tenetelo in mente tutti… da ora in avanti non commemorare il defunto Silvio Berlusconi, ad un anno dalla sua scomparsa, autorizza i “pugilatori” Iezzi e Mollicone a tirare di destro, di sinistro, che sia arto inferiore o superiore non importa, autorizza chiunque a tirare un pugno nello sterno(pericolosissimo) ad un collega deputato… Tenetelo in mente tutti… la democrazia meloniana è questa: Fate come diciamo noi. Sennò son mazzate.

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